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The Coma: Recut ci porta nella scuola dell'horror coreano

  • Immagine del redattore: Antonio Spagnuolo
    Antonio Spagnuolo
  • 23 gen 2018
  • Tempo di lettura: 3 min


Era un po' di tempo che seguivo lo sviluppo di The Coma: Recut. La prima volta che ho visto le immagini, credo che nemmeno fosse ancora stato annunciato per Switch, ma visto il successo che sta avendo la console Nintendo, Digerati Distribution non ci ha messo molto a realizzare questo porting, perché di tale si tratta, dato che il gioco è già uscito per PS4, Xbox One e PC. Si tratta di un gioco coreano, con evidente atmosfera horror.


Sono un amante dell'horror, lo devo ammettere, soprattutto quello asiatico. The Coma: Recut mi ricorda molto Detention che ho giocato su PC qualche tempo fa. Se anche voi siete sulla mia stessa linea d'onda, senza dubbio l'avventura horror 2D degli sviluppatori indie Devespresso Games, catturerà la vostra attenzione. Il gioco ci mette nei panni di Youngho, uno studente delle superiori in procinto di affrontare un importante esame. Ma quando arriva fuori la sua scuola, la Sehwa High, si accorge che un'ambulanza sosta proprio fuori all'entrata principale. Qui iniziano lunghi dialoghi, che imperversano in tutta l'avventura. Fatto sta, che finalmente si riesce ad entrare in classe e si da il via agli esami. Peccato, che proprio a quel punto, Youngho cade in un sonno profondo. Qui, inizia la parte horror del gioco. Youngho si risveglia nel suo incubo e la scuola non è più la stessa. La sua insegnante ora, piuttosto che donare voti ai suoi ragazzi (e non solo), vuole azzannarli bramosa di sangue.


Il gameplay è molto simile a quello del summenzionato Detention, con grafica 2D dove il protagonista si muove all'interno della scuola alla ricerca di indizi o persone "normali" con cui parlare. La nostra unica compagna, sarà una torcia. Gli incontri con l'insegnante vengono generati casualmente e a volte ci si ritroverà ad uscire dal bagno e ritrovarsela di faccia, per morte certa... All'inizio è anche carina l'idea, ma alla lunga diventa ripetitiva. A differenza di altri giochi horror, qui non c'è da affrontare alcun combattimento. Bisogna "soltanto" sopravvivere correndo e nascondendosi dalla affamata professoressa. Nella scuola si trovano oggetti per curarsi, note degli studenti e tanto background della storia, tutto da leggere... Il sistema di salvataggio è simpatico, basta avvicinarsi alla lavagna di qualche classe per eseguirlo. Il problema reale col gameplay, è che ad un certo punto, la prof vi prenderà così tante volte, che più che avere un vero e proprio "jump scare" vi sarete abituati alla sua ripetitività.


Graficamente parlando, The Coma: Recut è delizioso e l'ho adorato dall'inizio alla fine. I personaggi sono tutti ben caratterizzati e il setting scolastico è senza ombra di dubbio uno dei miei preferiti (oltre ad esserlo anche per gli asiatici evidentemente) assieme all'ospedale. Il porting sembra pressoché perfetto, se non per qualche singhiozzo qua e la. Ottimo sia in modalità TV che portatile (da giocare a letto con le cuffie). L'unica cosa poco gradevole è il testo, leggermente sfocato rispetto a tutto il resto e siccome ce n'è molto da leggere, alla lunga diventa scocciante.


L'audio, che in un horror game è forse uno degli aspetti più importanti del gioco, se non il più importante, qui non fa una gran bella figura. Effetti sonori e musica non sono male, ma manca completamente il dialogo. Forse per una produzione indipendente era chiedere un po' troppo, ma visto il prezzo del gioco su eShop, forse nemmeno più di tanto (tenendo in conto anche della sua durata). Avere anche un minimo di effetto sonoro mentre le persone interagivano nei lunghi dialoghi, avrebbe aiutato a sopportare meglio una mancanza di audio parlato.


In definitiva, i fan dei giochi horror, possono prendere in considerazione l'acquisto di The Coma: Recut, senza alcun problema, anche perché di simili su eShop non ce ne sono. È un bellissimo gioco, con qualche mancanza certo, ma nessuno è perfetto. Sicuramente terremo gli occhi aperti sui prossimi lavori di questo interessante studio indipendente coreano, perché la pasta c'è ed è anche di buona fattura.

Voto 7,5/10

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